Recensione:
Quante volte capita di subire - o arrecare - ingiustizia; quante volte si avverte crollare inesorabilmente la speranza; quante volte ci si imbatte in un amore illusorio, fallace, fosco, o ci si interroga sulla ragione degli eventi, sul reale influsso della propria volontà o sull'esistenza di un'Altra volontà che si interseca con la nostra, cui ci si affida talvolta con grande fede, ed altre volte con timore; e quante volte si comprendono i reali pensieri e sentimenti dei propri genitori, vedendoli d'improvviso come esseri umani e cercando e trovando nel passato le radici del presente. Il viaggio fra le pagine di Grazia Deledda attraversa cinque temi: la giustizia, la speranza, l'amore nelle sue sfaccettature, la volontà, ed infine l'esser madri e padri e figli, e si addentra nell'animo umano che spesso assume tinte torve. I protagonisti dei suoi romanzi, come accade nella vita, non sempre vedono la luce, ma anche nell'oscurità più profonda brilla quella che per Grazia Deledda è la luna, pupilla d'oro nel cielo azzurro che pare l'occhio stesso di Dio, a significare che, anche nel buio più intenso vi sarà sempre, da qualche parte, una luce a rischiarare la strada.